PERCHE’ MARXZINE?

 

—IL SITO E’ ANCORA IN COSTRUZIONE—

 

REDAZIONALE

 

La crisi
che il capitalismo sta attraversando da più di trent’anni comporta la ripresa
su vasta scala di una politica imperialista e una crescita in termini
esponenziali della competizione fra capitalismi nazionali e/o fra poli
imperialisti (ved. Unione Europea). Tutto questo, oltre a incoraggiare lo
strutturale ricorso ad aggressioni militari, comporta, all’interno dei paesi
capitalisti, anche un forte inasprimento dei livelli di sfruttamento dei
lavoratori, attuato attraverso riforme strutturali che coinvolgono tutto
l’assetto della società. Visto il livello di avanzamento e di complessità di
questi processi, risulta assolutamente necessario, come comunisti, sviluppare
un livello di risposta adeguato alla fase, contro qualunque processo di
ristrutturazione interna che, inevitabilmente, comporta da un lato
l’intensificazione dello sfruttamento della forza-lavoro e dall’altro politiche
repressive verso i proletari in lotta. Negli ultimi anni, però, il movimento
non è riuscito sempre a respingere i provvedimenti che hanno destrutturato un
sistema di diritti e garanzie conquistati con lunghe e difficili lotte. Avviare
un lavoro in senso internazionalista diventa fondamentale per contrastare
l’impoverimento del dibattito e recuperare quella capacità di analisi e di
iniziativa che è stata espressa dal movimento comunista nella sua storia più
recente. Da questo ragionamento nasce l’esigenza di proporre un foglio con il
quale contribuire all’analisi e alla lotta. In quanto materialisti, infatti,
riteniamo di dover agire a partire dal nostro stesso territorio, utilizzando
qualunque mezzo sia nelle nostre possibilità per realizzare anche il più
piccolo avanzamento nel conflitto di classe. Dunque, anche un foglio può
svolgere il ruolo di stimolare un livello di analisi e di dibattito, che possa
risolversi in una reale pratica internazionalista e che passi attraverso la
coscienza del movimento di classe di trovarsi all’interno di processi sempre
riconducibili all’assetto globale del sistema capitalista. L’idea di utilizzare
un foglio per realizzare questo progetto può funzionare solo a condizione di
essere integrata in un terreno locale, esprimendo allo stesso tempo la volontà
di allontanarsi da esso per avviare un ragionamento più vasto, che conduca a
costruire un percorso internazionalista e che riqualifichi l’intervento sul
piano locale: si tratta di costruire uno spazio in cui sia possibile creare dei
collegamenti con le esperienze internazionali di lotta, e impostare il lavoro
che ci avviamo a intraprendere come lavoro aperto alle più diverse esperienze e
contributi, che possano risultare utili al rafforzamento e alla composizione
del movimento su un’impostazione internazionalista e di classe. Proprio per
questo, una pratica che sarà costante nel lavoro di MarxZine, sarà proprio la
raccolta e la traduzione di interviste e documenti che riguardano strutture,
movimenti e lotte che avvengono, lavorano e sussistono anche in altre nazioni o
continenti, sforzandoci di concepire una politica adeguata al processo di
mondializzazione del capitale. Per intraprendere questo percorso, però, c’è
bisogno di tutte i contributi possibili. Risulta difficile immaginare
un’operazione di così ampio respiro senza cercare collaborazioni esterne.
Questo tipo di foglio, infatti, trova il suo senso solo se lo si rende aperto a
ogni singolo compagno – o struttura di compagni – che voglia collaborare e dare
il suo contributo per muoversi nella direzione tracciata. Senza questa
condizione non si farebbe altro che rimanere in uno spazio particolaristico in
cui riproporre le proprie analisi in una continua e monotona ripetizione. Gli
articoli presenti in questo numero cercano di spaziare, nel modo più completo
possibile, dal protocollo del 23 luglio, alla penetrazione commerciale dell’ENI
in Kazakistan. Naturalmente, nonostante le cose possano sembrare scollegate ad
uno sguardo superficiale, lo scopo del lavoro sarà proprio quello di
rintracciare e evidenziare quegli elementi che permettono di trovare i
collegamenti fra tutti i fenomeni del capitalismo, vedendoli come tanti
elementi di un unico sistema. Il tentativo è quello di arricchire il movimento
reale con spunti d’analisi e riflessione veicolati in forme e strumenti che si
fondano col movimento stesso.                  

 

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